IVG FARMACOLOGICO ANCHE NEI CONSULTORI DELLA LOMBARDIA
Gentile presidente Fontana, gentili consiglieri regionali della Lombardia,
considerato che l'interruzione volontaria di gravidanza è garantita entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari, ed è regolamentata dalla Legge 194/78.
Considerato che l'obiettivo primario della legge è la tutela sociale della maternità e la prevenzione dell'aborto attraverso la rete dei consultori familiari, un obiettivo che si intende perseguire nell'ambito delle politiche di tutela della salute delle donne.
Considerato che a seguito della raccomandazione formulata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in ordine alla somministrazione di mifepristone e misoprostolo per la donna fino alla 9° settimana di gestazione, delle più aggiornate evidenze scientifiche sull'uso di tali farmaci, nonché del ricorso nella gran parte degli altri Paesi Europei al metodo farmacologico di interruzione della gravidanza in regime di day hospital e ambulatoriale, il Ministero della Sanità è intervenuto predisponendo nuove linee di indirizzo sulle modalità di interruzione volontaria di gravidanza, approvate dal Consiglio Superiore di Sanità e poi dall'Aifa.
Considerato che nello specifico, la circolare ministeriale del 12.08.2020 ha chiarito che è ammesso il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico fino a 63 giorni pari a 9 settimane compiute di età gestazionale, presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all'ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure day hospital.
Alla luce di quanto sopra esposto e certi della volontà politica di tutto il consiglio regionale della Lombardia di esternare un comportamento coerente alle disposizioni emanate dal Ministero della Sanità, chiediamo che la regione Lombardia si attivi al più presto per garantire alle donne che decidono di interrompere volontariamente la gravidanza, l'utilizzo del metodo farmacologico presso i consultori, senza necessità di ricovero ospedaliero.
considerato che l'interruzione volontaria di gravidanza è garantita entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari, ed è regolamentata dalla Legge 194/78.
Considerato che l'obiettivo primario della legge è la tutela sociale della maternità e la prevenzione dell'aborto attraverso la rete dei consultori familiari, un obiettivo che si intende perseguire nell'ambito delle politiche di tutela della salute delle donne.
Considerato che a seguito della raccomandazione formulata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in ordine alla somministrazione di mifepristone e misoprostolo per la donna fino alla 9° settimana di gestazione, delle più aggiornate evidenze scientifiche sull'uso di tali farmaci, nonché del ricorso nella gran parte degli altri Paesi Europei al metodo farmacologico di interruzione della gravidanza in regime di day hospital e ambulatoriale, il Ministero della Sanità è intervenuto predisponendo nuove linee di indirizzo sulle modalità di interruzione volontaria di gravidanza, approvate dal Consiglio Superiore di Sanità e poi dall'Aifa.
Considerato che nello specifico, la circolare ministeriale del 12.08.2020 ha chiarito che è ammesso il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico fino a 63 giorni pari a 9 settimane compiute di età gestazionale, presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all'ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure day hospital.
Alla luce di quanto sopra esposto e certi della volontà politica di tutto il consiglio regionale della Lombardia di esternare un comportamento coerente alle disposizioni emanate dal Ministero della Sanità, chiediamo che la regione Lombardia si attivi al più presto per garantire alle donne che decidono di interrompere volontariamente la gravidanza, l'utilizzo del metodo farmacologico presso i consultori, senza necessità di ricovero ospedaliero.
Il Presidente
Ciro Verrati
La Referente per la Lombardia
Giovanna Baracchi
Ciro Verrati
La Referente per la Lombardia
Giovanna Baracchi
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