CARRIERA ALIAS
Laicitalia e Democrazia Atea esprimono solidarietà e vicinanza alla prof.ssa Maria Rosaria Cesari, dirigente scolastica del liceo Marco Polo di Venezia.
Siamo alle solite, ancora una volta siamo di fronte ad una destra ambasciatrice di una ideologia politica che contrasta con l'art. 3 della Costituzione, una ideologia che è il terreno fertile per far nascere quella becera omofobia che dilaga e che ci allontana dal modello di società civile che vogliamo.
Il loro agire è finalizzato ad imporre lo Stato etico, il crimine dei crimini, un modello di regole morali alle quali è obbligatorio uniformarsi.
La loro intolleranza nei confronti di chi vive la sessualità in maniera diversa da come la concepiscono, evidenzia una pericolosa deriva. Appare fin troppo evidente la loro negazione per tutto ciò che non appartiene al concetto di famiglia naturale come intesa dai valori cristiani cattolici.
I due interpreti di questa vicenda, sono Anita Menegatto e Andrea Barbini di Fratelli d’Italia (delegati comunali rispettivamente a «Istruzione» e «Famiglia e valori non negoziabili»), che nel loro goffo tentativo di influenzare la dirigente hanno evidenziato una profonda ignoranza sulla L.n. 59/1997 e sul DPR n. 275/1999 che riconoscono l’autonomia didattica (art. 4 DPR n. 275), organizzativa (art. 5), di ricerca sperimentazione e sviluppo (art. 6), finanziaria (art. 21 L.n. 59/97) delle scuole.
L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia della libertà d’insegnamento e di pluralità culturale. Quindi alla base della programmazione d’istituto non deve esserci un principio di omologazione e di uniformità, ma di coesistenza e di sinergia delle differenze derivanti dalle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti.
E’ bene ricordare ai due simpatici protagonisti dell’agone politico veneziano che la scelta di adottare due anni fa il Regolamento Carriera Alias al Liceo Marco Polo è è stata compiuta all'unanimità da tutto il consiglio d’Istituto; non è stata una scelta della dirigenza ma è stata condivisa da tutte le componenti che animano la vita della scuola, alunni, docenti e genitori.
Finché sulla scena politica potranno vegetare personaggi di questa bassezza sarà molto complicato fuggire dal Medioevo in cui ci hanno trascinato.
Siamo alle solite, ancora una volta siamo di fronte ad una destra ambasciatrice di una ideologia politica che contrasta con l'art. 3 della Costituzione, una ideologia che è il terreno fertile per far nascere quella becera omofobia che dilaga e che ci allontana dal modello di società civile che vogliamo.
Il loro agire è finalizzato ad imporre lo Stato etico, il crimine dei crimini, un modello di regole morali alle quali è obbligatorio uniformarsi.
La loro intolleranza nei confronti di chi vive la sessualità in maniera diversa da come la concepiscono, evidenzia una pericolosa deriva. Appare fin troppo evidente la loro negazione per tutto ciò che non appartiene al concetto di famiglia naturale come intesa dai valori cristiani cattolici.
I due interpreti di questa vicenda, sono Anita Menegatto e Andrea Barbini di Fratelli d’Italia (delegati comunali rispettivamente a «Istruzione» e «Famiglia e valori non negoziabili»), che nel loro goffo tentativo di influenzare la dirigente hanno evidenziato una profonda ignoranza sulla L.n. 59/1997 e sul DPR n. 275/1999 che riconoscono l’autonomia didattica (art. 4 DPR n. 275), organizzativa (art. 5), di ricerca sperimentazione e sviluppo (art. 6), finanziaria (art. 21 L.n. 59/97) delle scuole.
L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia della libertà d’insegnamento e di pluralità culturale. Quindi alla base della programmazione d’istituto non deve esserci un principio di omologazione e di uniformità, ma di coesistenza e di sinergia delle differenze derivanti dalle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti.
E’ bene ricordare ai due simpatici protagonisti dell’agone politico veneziano che la scelta di adottare due anni fa il Regolamento Carriera Alias al Liceo Marco Polo è è stata compiuta all'unanimità da tutto il consiglio d’Istituto; non è stata una scelta della dirigenza ma è stata condivisa da tutte le componenti che animano la vita della scuola, alunni, docenti e genitori.
Finché sulla scena politica potranno vegetare personaggi di questa bassezza sarà molto complicato fuggire dal Medioevo in cui ci hanno trascinato.
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