ASNC
ASSISTENZA SPIRITUALE NON CONFESSIONALE
Nota inviata alla Regione Veneto in merito all'assistenza spirituale non confessionale negli ospedali.
Nota inviata alla Regione Veneto in merito all'assistenza spirituale non confessionale negli ospedali.
Ad oggi nessuna risposta dal Governatore Zaia.
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Attualmente LAICITALIA garantisce l'assistenza spirituale laica nelle seguenti case circondariali:
- CASA CIRCONDARIALE DI LECCE, via P. Perrone 4 73100 Lecce
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Attualmente LAICITALIA garantisce l'assistenza spirituale laica nelle seguenti case circondariali:
- CASA CIRCONDARIALE DI LECCE, via P. Perrone 4 73100 Lecce
ASSISTENZA SPIRITUALE PER TUTTI, ANCHE PER CHI NON CREDE
ASNC non è una marca di abbigliamento, è solo l’acronimo di un nuovo concetto introdotto dall’associazione di promozione sociale Laicitalia: Assistenza Spirituale Non Confessionale.
L’idea nasce così per caso e trae spunto da una sentenza della Corte costituzionale (n. 117 del 1979) che inquadra le convinzioni non confessionali come ulteriore estrinsecazione della libertà di religione protetta appunto dall’art. 19 della Costituzione. La totale indifferenza delle istituzioni e la sfacciata egemonia concessa alla Chiesa Cattolica nella gestione di questo tipo di conforto che, è bene ricordare, attraverso i c.d. cappellani, viene prestato negli ospedali, nelle caserme e nelle case circondariali, ha spinto l’associazione Laicitalia a dare battaglia su questo impervio terreno rivendicando il diritto di assolvere a questo servizio nei confronti di chi non professa alcuna religione.
Nel marzo 2017 Laicitalia avvia questo progetto culturale, unico nel suo genere per l’ambiente coinvolto (un carcere) e solo grazie alla sensibilità del direttore del carcere di Lecce stipula una collaborazione con la quale si stabilisce che su richiesta dell’interessato (il detenuto), un operatore specializzato e associato Laicitalia provvede ad avviare una serie di incontri volti a fornire conforto spirituale all’interessato.
Appare giusto evidenziare che l’assistenza spirituale nei confronti dei ‘non credenti’ deve essere interpretata come parte integrante dell’assistenza spirituale in generale, anche sulla scorta dell’interpretazione europea del significato di religione intesa come positiva ma anche negativa (non credenti). Naturalmente, l’assistenza spirituale non confessionale (ASNC) deve essere interpretata come un aiuto agli atei/agnostici, finalizzato a dare risposte su domande esistenziali fondamentali come il senso della malattia, della vita e della morte. L’approccio è diverso da quello confessionale: assistere spiritualmente un non credente significa valorizzare gli aspetti etici che il soggetto ha saputo costruirsi durante la sua vita, ancor di più se le sue aspettative di vita si sono improvvisamente ridotte.
Quello che sta succedendo nel carcere di Lecce è unico in Italia e sta riscuotendo consenso tra i detenuti atei/agnostici.
Laicitalia non si è fermata qui e sta tuttora cercando di allargare l’esperienza di Lecce in altre carceri d’Italia ma senza, al momento, successo.
Solo recentemente ha deciso di focalizzare l’attenzione anche sulle strutture ospedaliere pubbliche e questo solo dopo la notizia che la Regione Veneto ha istituito un nuovo capitolo di spesa per l’assunzione di altri 50 assistenti spirituali (i c.d. cappellani), da assegnare negli ospedali pubblici del Veneto, naturalmente a spese dei cittadini. E’ bene sottolineare che un cappellano cattolico ospedaliero percepisce circa 2.000 euro di stipendio al mese in quanto inquadrato con il CCNL del personale del servizio sanitario pubblico, area del comparto del 7.4.99. Così dice il protocollo d’intesa tra Regione Veneto e le Diocesi della provincia ecclesiastica Veneta del 24 novembre 2009.
E proprio nel rispetto dell’art. 19 della Costituzione, che il suddetto protocollo d’intesa richiama spesso, che Laicitalia con una nota indirizzata al presidente della regione Veneto Luca Zaia ha chiesto l’avvio di un confronto per la stipula di un protocollo d’intesa volto a disciplinare il servizio di assistenza spirituale non confessionale (ASNC) - gratuito - da destinare ai degenti negli gli ospedali pubblici di tutto il Veneto.
L’idea nasce così per caso e trae spunto da una sentenza della Corte costituzionale (n. 117 del 1979) che inquadra le convinzioni non confessionali come ulteriore estrinsecazione della libertà di religione protetta appunto dall’art. 19 della Costituzione. La totale indifferenza delle istituzioni e la sfacciata egemonia concessa alla Chiesa Cattolica nella gestione di questo tipo di conforto che, è bene ricordare, attraverso i c.d. cappellani, viene prestato negli ospedali, nelle caserme e nelle case circondariali, ha spinto l’associazione Laicitalia a dare battaglia su questo impervio terreno rivendicando il diritto di assolvere a questo servizio nei confronti di chi non professa alcuna religione.
Nel marzo 2017 Laicitalia avvia questo progetto culturale, unico nel suo genere per l’ambiente coinvolto (un carcere) e solo grazie alla sensibilità del direttore del carcere di Lecce stipula una collaborazione con la quale si stabilisce che su richiesta dell’interessato (il detenuto), un operatore specializzato e associato Laicitalia provvede ad avviare una serie di incontri volti a fornire conforto spirituale all’interessato.
Appare giusto evidenziare che l’assistenza spirituale nei confronti dei ‘non credenti’ deve essere interpretata come parte integrante dell’assistenza spirituale in generale, anche sulla scorta dell’interpretazione europea del significato di religione intesa come positiva ma anche negativa (non credenti). Naturalmente, l’assistenza spirituale non confessionale (ASNC) deve essere interpretata come un aiuto agli atei/agnostici, finalizzato a dare risposte su domande esistenziali fondamentali come il senso della malattia, della vita e della morte. L’approccio è diverso da quello confessionale: assistere spiritualmente un non credente significa valorizzare gli aspetti etici che il soggetto ha saputo costruirsi durante la sua vita, ancor di più se le sue aspettative di vita si sono improvvisamente ridotte.
Quello che sta succedendo nel carcere di Lecce è unico in Italia e sta riscuotendo consenso tra i detenuti atei/agnostici.
Laicitalia non si è fermata qui e sta tuttora cercando di allargare l’esperienza di Lecce in altre carceri d’Italia ma senza, al momento, successo.
Solo recentemente ha deciso di focalizzare l’attenzione anche sulle strutture ospedaliere pubbliche e questo solo dopo la notizia che la Regione Veneto ha istituito un nuovo capitolo di spesa per l’assunzione di altri 50 assistenti spirituali (i c.d. cappellani), da assegnare negli ospedali pubblici del Veneto, naturalmente a spese dei cittadini. E’ bene sottolineare che un cappellano cattolico ospedaliero percepisce circa 2.000 euro di stipendio al mese in quanto inquadrato con il CCNL del personale del servizio sanitario pubblico, area del comparto del 7.4.99. Così dice il protocollo d’intesa tra Regione Veneto e le Diocesi della provincia ecclesiastica Veneta del 24 novembre 2009.
E proprio nel rispetto dell’art. 19 della Costituzione, che il suddetto protocollo d’intesa richiama spesso, che Laicitalia con una nota indirizzata al presidente della regione Veneto Luca Zaia ha chiesto l’avvio di un confronto per la stipula di un protocollo d’intesa volto a disciplinare il servizio di assistenza spirituale non confessionale (ASNC) - gratuito - da destinare ai degenti negli gli ospedali pubblici di tutto il Veneto.
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